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cos’è una catch light e cosa farsene

(Foto di copertina: il Comandante Oscar François de Jarjayes)

Ci sono molti modi in cui possiamo eseguire male un ritratto, forse molti di più dei modi in cui lo possiamo fare bene. Premesso questo non credo ci siano molte istruzioni in senso positivo su come fare (alcune le do e qui e qui), se non degli aspetti prettamente tecnici. E’ un po’ come fare amicizia, non ci sono linee guida: chi ci riesce facilmente è perché gli viene spontaneo, non si possono prendere lezioni su come farsi degli amici. Al contrario esistono dei metodi sicuri e infallibili per non farsi degli amici ed inimicarsi quei pochi che si hanno. Per il ritratto la situazione è molto simile; ci sono cose da non fare assolutamente, sul resto si va ad intuito e ad esperienza e bisogna anche esserci portati, perché sono convinta che alcune cose che poi fanno la differenza non si possano imparare.
Una cosa che invece si può imparare e non è così difficile da implementare, è fare attenzione alle catch light negli occhi.

Una catch light è il riflesso visibile negli occhi di una sorgente luminosa che illumina il soggetto; è quello che rende vivo ed espressivo lo sguardo, nei manga è un elemento caratterizzante ed ampiamente utilizzato.

 

la luce principale (beauty dish) è alta e appena visibile,
la catch light in basso è data dalla una fill light
con parabola da 15 cm e pannello filtrante

 

L’assenza di catch light, a meno che non sia motivata dal voler creare un certo mood, è generalmente da considerarsi un errore, oltre a peggiorare notevolmente la nostra foto e va quindi evitata. Normalmente abbiamo un’assenza di catch light se la luce è troppo alta rispetto al nostro soggetto (in questo caso rischiamo anche che l’arcata sopracigliare faccia ombra agli occhi) oppure se è eccessivamente laterale. Se la luce alta o laterale è proprio quello che vogliamo e dopo aver aggiunto anche eventuali fill light ci rendiamo conto di aver ottenuto esattamente l’illuminazione che volevamo a parte le catch light, le possiamo aggiungere senza danneggiare lo schema di illuminazione mettendo i flash delle catch light sufficientemente lontani e sfruttando il fatto che si tratta di luci in riflessione e non in diffusione.

ombrello riflettente argento come luce principale
e pannello riflettente  bianco come fill light

Ma se non avete abbastanza flash e la frase che ho appena detto sulle luci in riflessione e quelle in diffusione per voi non ha senso, la cosa migliore è riposizionare la luce principale e se ce l’avete la fill light, in modo che almeno una delle due si rifletta negli occhi. A meno che non stiate illuminando in modo particolarmente pazzo, è generalmente più facile riposizionare la fill light senza correre il rischio di rovinare tutto. Se state usando la luce naturale ovviamente non dovete abbattere un muro per spostare una finestra ma dovete far muovere il vostro soggetto.

Dall’analisi delle catch light, potete individuare quali sorgenti luminose le hanno generate (una finestra, una softbox, un ombrello, una parabola, un beauty dish, un flash anulare, una barra di led, etc) guardando la loro forma e da che direzione proviene la luce. In questo modo avrete individuato già una buona parte degli elementi che illuminano il soggetto e potete iniziare a ricostruire lo schema di illuminazione.
Un problema forse peggiore dell’assenza di catch light e la presenza di catch light brutte.

 

orrendo quadratone da softbox
(non è mia, l’ho rubata da internet)

 

Cos’è una catch light brutta capisco che sia in parte una questione di gusti, ma in parte no. Secondo me una catch light grande è molto brutta perché anziché dare un colpo di luce all’occhio crea un riflesso biancastro e vitreo spegnendo lo sguardo. Le catch light quadrate o rettangolari le aborro, a meno che non siano ben cammuffate da finestra, perché mal si incastrano nell’occhio che è fatto di cerchi; ci può stare al massimo un pannello riflettente come secondaria che vada a fare una lunetta più chiara fuori o appena fuori dalla pupilla, sempre rispettando la geometria dell’occhio.
In realtà c’è un secondo motivo per cui aborro le catch light rettangolari: odio le softbox come luce principale. Avrò le mie idiosincrasie, ma la softbox come luce principale mi fa tanto stock photography o scolaretto che  comprensibilmente parte dalla cosa più semplice. Lo so che mi potete portare numerosi esempi di softbox usate magistralmente come luce principale, ma io continuerò a detestarle imperterrita.
Il mio schema preferito è un beauty dish o un ombrello riflettente come luce principale, nudo o con l’honeycomb, e come fill light una parabola da 15 cm filtrata da un pannello, che mi dà quel riflesso a stella, quasi come nei manga.

 

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