Avere una foto dove ti piaci potrebbe sembrarti difficile, se ti senti una persona assolutamente normale…
Forse impossibile, anche affidandoti ad un fotografo professionista.
Non ti preoccupare, sei nel posto giusto e ti spieghiamo perché.
Innanzitutto, l’immagine è appropriata?
Avrete sicuramente sentito parlare di Kristina Pimenova, la “bambina più bella del mondo”. Della sua precocissima carriera da supermodella e di tutti i dibattiti e le polemiche che vi ruotano attorno su molti temi. Dal lavoro minorile, alla precoce sessualizzazione, fino al voyeurismo malsano.
Se vi siete persi la sua storia, la trovate brevemente qui sul Corriere della Sera
Ma non voglio parlare di questi aspetti, il suo mi serve solo come esempio eclatante di rappresentazione standardizzata di una persona, completamente disconnessa dalla persona stessa.
Fonte: account Instagram di Kristina Pimenova
Questa foto non sarebbe niente di che.
È una foto standard che vediamo declinata ogni giorno con piccole variazioni su tutte le riviste di moda. Fosse una donna di vent’anni non ci sarebbe nulla di fuori posto, ma Kristina di anni ne ha dieci (forse meno in questa foto) e salta subito all’occhio che quell’atteggiamento seducente non appartiene normalmente ai comportamenti delle bambine della sua età.
A pensarci bene, io non mi ci sarei vista neanche a 20 e anche adesso a -anta io continuerei a non vedermi in una foto in cui poso come Kristina, perché io non sono mai stata così.
Ed è proprio questo che intendo con rappresentazione standardizzata in fotografia, andare a calare una persona in un personaggio fotografico che non le appartiene ma che è riconosciuto come uno dei modi standard per rappresentare un soggetto.
Operazione che può anche riuscire, nel senso che si può tirare fuori una buona foto e che può anche essere divertente per chi, per una volta, si vede in modo diverso.
Ma nella maggior parte dei casi non funziona.
L’unico modo è cambiare strada e scegliere delle pose che siano adatte a delle “persone normali”, che sono poi quelle che entrano in uno studio fotografico come il nostro per farsi ritrarre.
È possibile correggere il tiro?
Purtroppo i nostri riferimenti visivi sono prevalentemente divisi in due sole classi: personaggio famoso oppure modello o modella.
Questo perché la maggior parte delle persone che vediamo su una rivista o in una pubblicità appartengono ad una di queste due categorie. Ed è vero che molti fotografi lavorano principalmente con famosi o modelli. Ma è altrettanto vero che i clienti della stragrande maggioranza degli studi fotografici sono persone comuni!
Per questo non ha senso prendere come riferimento le immagini delle riviste patinate e cercare di riprodurle in studio. Possono essere un’ispirazione, una guida, ma poi non ci si può aspettare che siano adatte ad una persona che non è del mestiere.
Principalmente perché non ha quella sicurezza e quell’abitudine ad essere ripresa che normalmente ha un personaggio famoso, né le competenze e la professionalità di un modello o modella professionista.
Quindi cercare di riprodurre le immagini che vediamo sulle riviste senza tener conto di questo, non può che portarci al disastro.
La strada per costruire la tua immagine
Dato che la maggior parte dei fotografi professionisti e dei fotoamatori si trova principalmente a dover fotografare gente normale o brutta, ecco che il gioco si fa duro, perché il materiale a cui fare riferimento in maniera positiva esiste, ma rappresenta una piccola percentuale di tutte le immagini in circolazione.
Foto di Pierre Debusschere
Certo, aiuta conoscere a menadito l’elenco degli errori da evitare quando si illumina e si fa posare una persona, ma non basta per ottenere un buon risultato dove la persona fotografata sia convincente, sia sé stessa e soprattutto si piaccia.
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Ho usato “convincente” anziché “bella” perché non tutti siamo belli, anzi lo sono in pochi.
Ma tutti abbiamo qualcosa da dire e lo possiamo esprimere posando per una foto. Beth Ditto non è “bella” secondo gli standard attuali, ma in foto è sempre una bomba. Ed è quello che si deve cercare di fare per eseguire un buon ritratto, non fossilizzarsi su pose e atteggiamenti preconfezionati ma cercare di far esplodere la bomba che c’è in ciascuno di noi.
Quindi, come si fa?
Tirando le somme, come si fa a fotografare le persone perfettamente normali in mancanza di un manuale di istruzioni?
Sicuramente leggere tutti i tutorial su come far posare, tutti i manuali di tecniche di posa, sfogliare tutte le riviste di moda, insomma, badare a tutti quelli che ci propongono pose e atteggiamenti standardizzati. Poi azionare la centrifuga del cervello e lasciar decantare.
Sicuramente aiuta un po’ di esperienza, nel capire rapidamente chi ci si trova davanti.
Ma per far questo occorre prendersi un po’ di tempo: fare due chiacchiere, guardare delle foto insieme. Spesso il lavoro che si fa fuori dal set è più importante della sessione fotografica vera e propria.
Segui questo link se ti sembra di venire sempre male in foto.
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Questo è il blog dello Studio Fotografico Plastikwombat, Silvia Vaulà e Paolo Grinza fotografi