Come riconoscere un fotografo professionista? Semplice: non aggiunge mai “Ph” dopo il suo nome!
La risposta seria invece non è assolutamente semplice da dare.
Professionista non significa professionale
Tanto per cominciare, per potersi dichiarare un fotografo professionista è sufficiente aprire la partita iva e sbrigare altri atti burocratici minori e piuttosto rapidi. Pertanto, da un giorno all’altro, può a buon diritto dichiararsi “fotografo professionista” anche chi fino al giorno prima non aveva mai tenuto in mano una macchina fotografica.
Anzi, potrebbe non avercela nemmeno. Tanto si tratta di una professione di libero accesso che non richiede uno specifico titolo di studio o dover superare un esame.
Di conseguenza, molti fotografi professionisti, non sono che i famigerati cuggini con la reflex che hanno deciso di far pace col fisco, ma che per far pace anche con la fotografia avrebbero ancora molta strada da fare.
La mancanza di professionalità genera il caos
Mi ricordo di due preventivi non andati a buon fine in modo piuttosto significativo, che illustrano molto bene il disorientamento del cliente di fronte all’offerta del settore.
Il primo da un cliente che vuole realizzare un e-commerce e ha bisogno di numerose foto dei suoi prodotti.
Ci tiene a precisare che un suo competitor è Tiffany&Co. e, benché non ci convinca totalmente, allineiamo il preventivo a questa sua esigenza. Il primo risultato è che il preventivo viene rifiutato in quanto troppo alto.
Le foto che già avevano e di cui non erano soddisfatti le avevano fatte fare ad al cugino con la reflex pagandole cinque euro l’una. Pensavano che per il doppio del prezzo un professionista avrebbe fatto un buon lavoro. Ho visto poi le foto del sito nuovo e probabilmente hanno trovato un altro cuggino o il suo omologo con partita iva. Lievemente meglio delle precedenti ma non all’altezza anche di competitor meno blasonati.
Il secondo preventivo viene richiesto da una conoscente, che in modo molto trasparente ci dice che oltre che a noi ha chiesto anche ad un altro studio fotografico vicino alla sua attività e ad un amico comune wannabe photographer. Quando ci risentiamo per aver un riscontro sul nostro preventivo la troviamo nel panico. Il preventivo dell’altro studio fotografico le sembra troppo basso (avendo un’attività sua, due conti in tasca ai professionisti li sa fare), quello del wannabe photographer è follemente alto e noi ci troviamo nel mezzo. Non sa, non capisce, ci chiede sinceramente un’opinione.
Noi azzardiamo l’ipotesi che il wannabe per fare il preventivo sia partito da una tariffa oraria ragionevole, ma che poi abbia calcolato il numero di ore necessarie in base al tempo che ci avrebbe messo lui a fare quelle foto. Molto probabilmente qualcosa tipo cinque volte tanto quanto ce ne avremmo messe noi, giungendo ad un preventivo da professionista acclamato.
La nostra aspirante cliente non ne è rimasta convinta e il suo progetto si è arenato per anni.
Quindi cosa devo fare per riconoscere un fotografo professionista?
A questo punto conviene cambiare obiettivo: cercare un fotografo professionale.
Passaparola, recensioni, consigli di amici e colleghi sono tutte delle strade percorribili.
Ma per capirlo davvero, con questo fotografo dovete parlarci. Non solo chiedergli un preventivo per delle foto così e cosà e confrontarlo con quello di altri.
Andate nel suo studio, se è lontano fate una chiamata o una video call e spiegategli in che progetto e in che contesto si inseriscono le foto che gli volete commissionare. Se non è lui a chiedervelo o dà segno di non interessarsene, siete sulla strada sbagliata.
Questo perché il fotografo (come qualunque altro professionista a cui vi rivolgete) deve essere in grado di risolvere i vostri problemi, con i propri strumenti.
Che tipo di foto vi servono, è un problema che deve risolvere lui, non voi. Non ditegli che foto vi servono, ditegli perché vi servono. Sicuramente se è professionale avrà esperienza e potrà farvi vedere soluzioni trovate per clienti con esigenze simili alle vostre e poi cucirne una su misura per voi.
Anche se il fotografo me lo dà l’agenzia di comunicazione?
Anche se al fotografo arrivate tramite un’agenzia di comunicazione, non disinteressatevene. Le agenzie hanno spesso il brutto vizio di spingersi un po’ troppo avanti con le indicazioni al fotografo. Va bene un concept, vanno bene dei vincoli e delle foto di riferimento, ma il problema “fotografico” lo deve risolvere il fotografo perché è lui quello competente, non gli altri attori in gioco.
Quindi chiedete di contattarlo, parlate con lui e cercate di esserci il giorno dello shooting.
Parlandogli iniziate a capire se l’agenzia vi sta rifilando una sòla. In questo caso valutate di cercare voi un fotografo che goda della vostra fiducia.
Se invece vi hanno messo nelle mani di una persona in gamba, potrebbero comunque avergli tarpato le ali scavalcandolo. Parlate, chiedete, esponete dei dubbi sulle foto concordate, e state sicuri che se aveva delle idee migliori nel cassetto, farete poca fatica a tirargliele fuori.
Se vi convincono più della proposta dell’agenzia non abbiate paura ad aprire un confronto. Voi pagate: avete diritto a capire le motivazioni di ogni scelta e in ultima analisi a decidere.
(Precisazione dovuta. Non significa: “Io pago, io decido”. Se decidete voi, che pagate degli esperti a fare? Fatevelo da voi! È molto importante il passaggio intermedio, quello in cui vi interessate e cercate di capire cosa stanno combinando i vostri esperti di fiducia)
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